“Trame Longobarde”: la storia torna a casa, nel cuore del carcere di Spoleto
Dopo dodici anni di viaggio in tutta Italia, la mostra “Trame Longobarde: racconti in-tessuti” torna là dove tutto è cominciato: la Casa di Reclusione di Spoleto. Un ritorno carico di significato per un progetto che unisce ricerca storica, artigianato e inclusione sociale, raccontando la civiltà longobarda attraverso la ricostruzione fedele di abiti, armi, accessori e tessuti realizzati a mano dai detenuti.
Nata nel 2013 con il sostegno della Regione Umbria e sviluppata grazie ai fondi del Ministero della Cultura per i siti UNESCO, la mostra è stata promossa dal Comune di Spoleto e coordinata dall’Associazione Italia Langobardorum. Per la prima volta, l’esposizione viene allestita proprio all’interno del carcere, nei locali scolastici dedicati alla formazione dei detenuti, trasformati per l’occasione in spazi espositivi ricchi di storia, identità e bellezza.
Il progetto ha coinvolto detenuti e docenti in un percorso educativo condiviso, nato anche grazie alla collaborazione dell’IIS Sansi Leonardi Volta, che ha fornito supporto tecnico e i telai per il laboratorio di tessitura. I manufatti esposti, frutto di un lungo lavoro di studio, cura e dedizione, raccontano la vita quotidiana dei Longobardi: vestiti, ornamenti, armi, calzature, ricostruiti con attenzione filologica, affiancati da fondali fotografici delle architetture longobarde dei principali siti UNESCO italiani.
“Trame Longobarde” non è solo una mostra: è una trama di storie, mani, esperienze e speranze, che unisce passato e presente, cultura e riabilitazione, valorizzando il diritto di tutti – anche di chi vive in condizioni di restrizione – a partecipare alla vita culturale. Un’esperienza profonda e autentica, che mostra quanto l’arte e la conoscenza possano restituire senso, dignità e futuro.