Una vita da rete sociale a Spoleto: le classi prime dell'I.I.S. "Sansi-Leonardi-Volta" incontrano la Polizia di Stato
Dopo otto anni dall'ultima visita, oggi, 9 novembre 2023, in piazza Garibaldi a Spoleto, è tornata "Una vita da social", la più importante campagna educativa itinerante realizzata dalla polizia di Stato, in collaborazione con il ministero dell'Istruzione e del merito.
Tale campagna si inserisce nell'ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli che si trovano ad affrontare quotidianamente i minori che utilizzano la rete sociale.
Alla presenza del questore della provincia di Perugia, Fausto Lamparelli, del sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, dell'assessore Luigina Renzi e del prof. Stefano Pascucci, referente per il bullismo cibernetico dell'I.I.S. "Sansi-Leonardi-Volta", gli studenti di alcune classi prime sono stati accolti all'interno dell'autocarro-laboratorio multimediale della polizia postale, allestito con un'aula didattica multimediale, dove hanno potuto confrontarsi con gli operatori specializzati della polizia postale, della polizia stradale e della questura di Perugia sui temi della sicurezza on-line e su strada, con un linguaggio semplice e adatto a tutte le fasce di età.
Ancora una volta il Centro operativo per la sicurezza cibernetica polizia postale e delle comunicazioni Umbria è sceso in campo al fianco delle scuole per un solo grande obiettivo: "fare in modo che il dilagante fenomeno del bullismo cibernetico e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime".
L'obiettivo dell'iniziativa - spiega la questura - è infatti quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie on-line, attraverso un'opera di responsabilizzazione in merito all'uso della parola.
Gli studenti hanno avuto la possibilità poi di approfondire il tema della sicurezza stradale e della prevenzione dei reati a sfondo discriminatorio, acquisendo una maggiore consapevolezza sulla tutela dei diritti umani grazie alla presenza di personale specializzato dell'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori della questura.